Luis Alberto

di Mauro Fiorucci

“Andrei a cena con Luis Alberto solo per vedere come mi passa il sale” oppure “Ogni volta che Luis Alberto ha la palla tutti trattengono il fiato, con la qualità del suo piede ci si può aspettare qualsiasi cosa” o ancora “Luis Alberto è la luce della Lazio”. Questi sono alcuni post comparsi sui social al termine delle ultime prestazioni fornite dal centrocampista laziale. Ma la strada per arrivare a tanta ammirazione da parte dei tifosi per Luis Alberto è stata lunga e tortuosa.

La data spartiacque per la sua carriera è stata sicuramente il 15 Aprile 2017 quando a Marassi sigla il 2-2 definitivo che permette alla Lazio di pareggiare al 91′ contro il Genoa.

Prima di quella data “El Mago” aveva pensato pure di smettere di giocare al calcio, la sua carriera aveva toccato il fondo proprio pochi mesi prima di approdare nella parte giusta del Tevere.

Centrocampista classe ’92, cresce nel vivaio del Siviglia che lo fa esordire nella Liga, prima del passaggio al Liverpool nel 2013 per 8 milioni di euro si conferma una promessa del calcio con il Barcellona “B” confezionando 18 assist e 11 gol. In Inghilterra non lascia il segno, finisce quasi sempre in tribuna ma l’esperienza diventa fondamentale perchè incontra una persona molto importante, Juan Carlos Campillo suo mental coach che avrà un ruolo cruciale per il proseguimento della sua carriera. I reds intanto lo “piazzano” in prestito al Malaga e poi al Deportivo La Coruna dove realizza 6 reti grazie all’ottima intesa creata con l’attaccante Lucas Perez successivamente passato all’Arsenal per 20 milioni. In realtà per “El diez” è l’inizio del baratro. Nel 2016 comincia l’avventura laziale, Tare lo acquista per 5,5 milioni ma in pochi mesi gioca solo 26 minuti complice una serie di infortuni agli adduttori e una pubalgia pregressa mai risolta. Tra gennaio e febbraio 2017 Luis Alberto, come detto, è convinto di lasciare il calcio, ma all’improvviso si ripresenta l’uomo giusto al momento giusto: Juan Carlos Campillo. Con il mental coach stabilisce due obbiettivi: conquistare il posto da titolare nella Lazio e diventare un punto di riferimento. L’anno successivo si accendono i riflettori su “el Mago” e con i suoi 18 assist e 12 gol conquista i tifosi laziali e la Supercoppa Italiana. Le chiavi del successo sono Ciro Immobile, partner ideale per lo spagnolo e Simone Inzaghi che lo arretra in mezzo al campo dove aumenta il suo rendimento. Nella stagione del “Covid” raggiunge 24 centri in maglia biancoceleste: numero che gli vale il 13° posto nei centrocampisti più prolifici nella storia della Lazio. Il classe ’92 ha dunque nel mirino Stankovic, 10° con 34 gol. Il rinnovo contrattuale non tarda ad arrivare, è proprio “El diez” ad annunciarlo sui social:“Sono molto felice di prolungare il mio contratto con questo grandissimo club. Lazio, saremo grandi insieme! Ho tanta voglia di arrivare al meglio questa stagione. Grazie alla società per la fiducia, ai miei compagni, alla mia famiglia. Forza Lazio!”. Ora non ci resta che rimanere senza fiato ogniqualvolta la palla passerà tra i suoi piedi.